giovedì 29 gennaio 2015

Poste: stangata sulle tariffe in attesa della privatizzazione. Tutti gli aumenti

Nei documenti spediti al governo in vista della privatizzazione, che dovrebbe avvenire nel 2015, Poste italiane delineano una manovra tariffaria dolorosa per le famiglie. Aumenteranno infatti pressochè tutte le tariffe sui servizi postali.

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LETTERA PRIORITARIA - Oggi la prioritaria ha un costo di 80 centesimi e deve essere consegnata entro un giorno. Questa è la tariffa base per gli invii fino a 20 grammi di peso. Nei progetti di Poste, la Nuova Prioritaria ci farà spendere 3 euro. Da 80 centesimi a 3 euro. Da notare che contestualmente all'aumento tariffario potrebbe abbassarsi la qualità del servizio: la vecchia prioritaria giunge infatti a destinazione in una giornata nell’89% dei casi, mentre la Nuova arriverebbe puntuale solo nell’80%degli invii.

RACCOMANDATA - Oggi la tariffa base è di 4 euro (sempre col limite di un peso massimo di 20 grammi). Nel nuovo schema, la raccomandata aumenterebbe a 4 euro e 25 centesimi. Anche qui, però, lo standard qualitativo si abbasserebbe. La vecchia raccomandata – che è tracciata e ci dà la garanzia legale dell’invio – arriva a casa del destinatario in 3 giorni (questo nel 92,5% dei casi). La nuova raccomandata verrebbe consegnata in 4 giorni e solo nel 90% dei casi.

POSTA ONLINE - Un numero sempre maggiore di consumatori evita ormai la fila all’Ufficio postale e utilizzano il computer. Scrivono la lettera al pc e – tramite il sito delle Poste – la inviano. Le Poste stampano la lettera e la portano a destinazione nella versione fisica, materiale. Anche qui sono previsti degli aumenti. La ordinaria che nasce online – un’altra novità – costerebbe 70 centesimi. La prioritaria online invece1,8 euro (contro i 70 cent di oggi). Nessuna variazione per la particolare raccomandata che nasce online, confermata a quota 3,3 euro.

AGCOM E PRIVATIZZAZIONE - Come già nel 2013, spetta all’AgCom approvare la manovra di Poste. Se autorizzati anche solo in parte, i ritocchi daranno una spinta alla privatizzazione di cui si è discusso mercoledì - in una riunione presso il ministero dell’Economia - fra l’ad di Poste Francesco Caio, il capo del Dipartimento del Tesoro Vincenzo La Via e il capo della Segreteria Tecnica del ministro Fabrizio Pagani.

mercoledì 21 gennaio 2015

Pronto il 730/2015: istruzioni e novità

Con il 730/2015 debutta la dichiarazione dei redditi precompilata, termine di presentazione unificato al 7 luglio: modelli definitivi e istruzioni dell'Agenzia delle Entrate.
La novità fondamentale del 730/2015 è che la dichiarazione dei redditi per dipendenti e pensionati si sdoppia: al modello ordinario si affianca il 730 precompilato, che sarà a disposizione dei contribuenti a partire dal prossimo 15 aprile. Nel frattempo, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello 730/2015 definitivo e le istruzioni, che contengono anche le spiegazioni fondamentali sul funzionamento del modello precompilato. Le altre novità principali: il CUD è stato sostitutito dalla Certificazione Unica (CU 2015), c’è il bonus IRPEF per i dipendenti e i parasubordinati, modifiche alla cedolare secca, deduzione del 20% sulle spese per l’acquisto di immobili da destinare all’affitto, Art bonus, proroga detrazioni su ristrutturazioni e riqualificazione energetica, novità sulle addizionali regionali. Infine, è stata unificata la data di presentazione del 730 , per tutti fissata al 7 luglio 2015.

=> Scarica modello 730/2015 e istruzioni

Il 730 precompilato
Il 730 precompilato riguarderà dipendenti e pensionati che hanno il CU 2015 relativo ai redditi 2014, e in relazione ai redditi 2013 hanno presentato il 730/2014, oppure il modello UNICO persone fisiche 2014 (pur avendo i requisiti per presentare il 730), oppure hanno presentato il 730 e i quadri RM, RT e RW del Modello UNICO Persone fisiche 2014.
Attenzione: il 730 precompilato non viene predisposto per i contribuenti che nel 2014 hanno presentato dichiarazioni correttive nei termini o integrative, per le quali, al momento della elaborazione della dichiarazione precompilata, è ancora in corso l’attività di liquidazione automatizzata.
Il 730 precompilato è stato introdotto nell’ordinamento fiscale dal decreto semplificazioni (Dlgs 175/2014) in attuazione della delega fiscale. Per questo 2015 conterrà le seguenti informazioni:
  • dati del CU 2015;
  • interessi passivi sui mutui;
  • premi assicurativi e contributi previdenziali;
  • alcuni dati della dichiarazione dei redditi 2014 (detrazioni);
  • dati presenti nell’Anagrafe tributaria (esempio: versamenti effettuati con il modello F24 e i contributi versati per lavoratori domestici).
Il 730/2015 precompilato sarà a disposizione dei contribuenti a partire dal prossimo 15 aprile 2015 in un’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate, per accedere alla quale è necessario il PIN. Sarà accompagnato da un prospetto con l’indicazione delle informazioni e delle fonti utilizzate, nel quale potranno esserci anche dati non inseriti in dichiarazione (perché incompleti), che il contribuente può verificare ed eventualmente inserire (esempio: risulta l’acquisto di un fabbricato di cui non si conosce la destinazione d’uso). Nel prospetto verranno indicate anche eventuali informazioni che risultano incongruenti e che di conseguenza il contribuente è chiamato a verificare (esempio: interessi passivi sul mutuo superiori a quelli dell’anno precedente). Il contribuente potrà anche consultare l’esito della liquidazione (rimborso effettuato dal sostituto, somme trattenute in busta paga) e il modello 730-3. Il contribuente potrà accedere alla propria posizione anche attraverso il sostituto d’imposta (l’azienda) oppure un CAF o un professionista abilitato, come il commercialista.
A questo punto potrà accettare la dichiarazione senza apportare variazioni (in questo caso, non verranno effettuati controlli), oppure effettuare modifiche o integrazioni. La presentazione, come detto, deve avvenire entro il 7 luglio 2015, o direttamente all’Agenzia delle Entrate oppure tramite Caf o professionista abilitato.

=> Dichiarazione precompilato 2015: guida e istruzioni

Il 730 ordinario

Il contribuente, anche se riceve il modello precompilato, può comunque scegliere di presentare il 730 ordinario (o il modello UNICO). Il contribuente che invece non ha ricevuto il modello precompilato, deve presentare necessariamente il 730 ordinario oppure UNICO. Il 730 ordinario come sempre può essere presentato attraverso il sostituto d’imposta, oppure tramite CAF o professionista abilitato. I termini sono gli stessi previsti dal precompilato, indipendentemente dalla modalità di presentazione scelta: il 7 luglio 2015. Ricordiamo brevemente le tipologie di contribuenti che possono presentare il 730:
  • pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero per i quali il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita annualmente con apposito decreto ministeriale);
  • persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
  • sacerdoti della Chiesa cattolica;
  • giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali);
  • persone impegnate in lavori socialmente utili;
  • lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno (rivolgendosi al sostituto d’imposta se il rapporto di lavoro dura almeno da aprile a luglio 2015, oppure a un CAF o a un professionista abilitato se il rapporto di lavoro dura almeno da giugno a luglio 2015 e si conoscono i dati del sostituto d’imposta che dovrà effettuare il conguaglio);
  • personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato (rivolgendosi a sostituto d’imposta, CAF o professionista abilitato, se il contratto dura almeno da settembre a giugno 2015);
  • lavoratori che posseggono soltanto redditi di collaborazione coordinata e continuativa almeno nel periodo compreso tra giugno e luglio 2015 e conoscono i dati del sostituto che dovrà effettuare il conguaglio, presentando la dichiarazione a un CAF o a un professionista abilitato;
  • produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770 semplificato e ordinario), IRAP e IVA.
Possono presentare il 730 anche i contribuenti che non hanno un sostituto d’imposta, attraverso CAF o commercialista (se presentano il 730 precompilato, possono farlo direttamente all’Agenzia delle Entrate). Infine, possono presentare il 730 coloro che nel 2014 hanno percepito i seguenti redditi:
  • redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (co.co.co. e contratti di lavoro a progetto);
  • redditi dei terreni e dei fabbricati;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA (es. prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente);
  • redditi diversi (es. redditi di terreni e fabbricati situati all’estero);
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata, indicati nella sezione II del quadro D.

=> Vai allo Speciale sul 730/2015

Le novità 2015

Infine, vediamo le principali modifiche al modello 730/2015 rispetto all’anno passato:
  • CUD è stato sostituito dalla Certificazione Unica che contiene le informazioni necessarie alla precompilazione della dichiarazione dei redditi e che i sostituti d’imposta inviano all’Agenzia delle entrate entro il 7 marzo 2015. Alcune nuove informazioni contenute nel CU prima erano contenute nelle annotazioni al CUD o non erano affatto presenti (esempio: i dati dei familiari a carico);
  • il Bonus IRPEF: 960 euro all’anno per i redditi fino a 24mila euro, che scendono fino ad esaurirsi a quota 26mila euro. Se il rapporto di lavoro si è concluso prima del mese di maggio 2014, oppure se il datore di lavoro è sostituto d’imposta, il credito spettante viene riconosciuto direttamente con il modello 730. Per consentire a chi presta l’assistenza fiscale di calcolare correttamente il bonus, bisogna compilare il rigo C14;
  • nel rigo C4 l’indicazione delle somme percepite per incremento della produttività è obbligatoria perchè consente la corretta determinazione del bonus IRPEF;
  • scheda unica per effettuare le scelte dell’otto, cinque e due per mille dell’IRPEF.
  • dallo scorso ottobre 2014, per utilizzare in compensazione i crediti che emergono dalla dichiarazione, il contribuente non può più presentare il modello F24 alla banca o all’ufficio postale, ma deve utilizzare, direttamente o tramite un intermediario abilitato, i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, nei casi in cui il saldo finale sia uguale a zero. I modelli F24 contenenti crediti utilizzati in compensazione e con saldo finale maggiore di zero oppure superiore a mille euro, possono essere presentati esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, o mediante i servizi di internet banking degli intermediari della riscossione convenzionati;
  • cedolare secca: è ridotta dal 15 al 10% per i contratti di locazione a canone concordato nei comuni ad alta densità abitativa o nei quali è stato deliberato, nei cinque anni precedenti al 28 maggio 2014, lo stato di emergenza a seguito del verificarsi di eventi calamitosi. La cedolare secca può essere esercitata anche per le unità immobiliari abitative locate nei confronti delle cooperative edilizie per la locazione o enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti universitari e date a disposizione dei comuni con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione;
  • deduzione del 20%, fino ad un massimo di 300mila euro, da ripartire in otto quote annuali, per le spese di acquisto o costruzione di immobili abitativi da destinare, entro sei mesi, alla locazione per una durata complessiva non inferiore a otto anni (rigo E32);
  • detrazione di 900 euro per gli inquilini di alloggi sociali adibiti ad abitazione principale, se il reddito complessivo non supera 15mila 493,71 euro, e di 450 euro, se il reddito complessivo non supera 30mila 987,41 euro (rigo E71). Se la detrazione risulta superiore all’imposta lorda, spetta un credito pari alla quota della detrazione che non ha trovato capienza nell’imposta;
  • detrazione del 19% a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di età inferiore ai 35 anni, sulle spese per i canoni di affitto dei terreni;
  • art bonus: credito d’imposta del 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate a sostegno della cultura (rigo G9). Il credito spetta nel limite del 15% del reddito imponibile ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo. La parte non utilizzata è fruibile negli anni successivi;
  • premi assicurativi, sono previsti due limiti di detraibilità: fino a 530 euro per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente non inferiore al 5% (righi da E8 a E12, codice 36), e fino a 1291,14 (al netto dei premi aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente) per le assicurazioni contro il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana (righi da E8 a E12, codice 37);
  • sono elevate dal 24 al 26% le detrazioni relative alle erogazioni liberali a favore delle Onlus (righi da E8 a E12, codice 41) e dei partiti politici (righi da E8 a E12, codice 42). Queste ultime sono detraibili per importi compresi tra 30 e 30mila euro;
  • prorogate le detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie e il bonus mobili e al 65% per la riqualificazione energetica;
  • modificate le detrazioni spettanti per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, riconosciute da chi presta l’assistenza fiscale;
  • nel prospetto dei familiari a carico è necessario indicare il codice fiscale anche per i figli a carico residenti all’estero;
  • non sono più compresi tra gli oneri deducibili i contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale versati con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli;
  • non va più comunicato l’importo dell’IMU dovuta per ciascun fabbricato esposto nel quadro B;
  • è stata uniformata al 1° gennaio la data di riferimento del domicilio fiscale per il calcolo delle addizionali regionali e comunali;
  • nel frontespizio non va più indicato lo stato civile del contribuente (ad esempio coniugato);
  • sono previsti nuovi codici per fruire di particolari agevolazioni riconosciute dalle regioni ai fini dell’addizionale regionale (casella “Casi particolari addizionale regionale
Fonte: provvedimento Agenzia delle Entrate del 15 gennaio sui modelli 730/2015)

Siae: gravissime irregolarità nei controlli e negli incassi. Intervenga il Ministero -Replica

Cosa pensereste se un vigile urbano o un ausiliario del traffico, trovando la vostra macchina con il parchimetro scaduto da un’ora vi facesse una contravvenzione come se la macchina fosse stata parcheggiata allo stesso posto, senza parchimetro, dall’inizio dell’anno e fosse destinata a rimanervi per tutto il resto dell’anno? E cosa pensereste se scopriste che non si tratta di un caso isolato, né di un vigile o ausiliario “furbetto” o che vuole “fare la cresta” ma, addirittura, di una regola, scritta nero su bianco, nelle istruzioni che la società di gestione dei parcheggi pubblici trasmette a tutti gli ausiliari e controllori? Probabilmente gridereste – ed a ragione – allo scandalo e pensereste che qualcuno, peraltro con l’Autorità di un pubblico ufficiale, vi sta chiedendo di pagare indebitamente una montagna di soldi, dandovi a credere che sia giusto così.

Ed è esattamente quello che viene da pensare, sfogliando le “Istruzioni operative propedeutiche all’attivazione del processo di recupero crediti autorali” (che il Fatto ha potuto visionare) che la Siae, la Società italiana autori ed editori, detta a migliaia di mandatari ed accertatori incaricati di riscuotere, per proprio conto, in tutta Italia, i diritti d’autore.
La Siae, cui la legge affida, tra gli altri, il compito di incassare i diritti d’autore dovuti da chi utilizza la musica appartenente al proprio repertorio, ad esempio come musica di sottofondo in esercizi commerciali, uffici, bar, ristoranti ed hotel, infatti, suggerisce al proprio personale che laddove, nel corso di un controllo, emerga che qualcuno, in un determinato giorno, sta utilizzando della musica senza aver pagato i relativi diritti, può presumere che continuerà ad utilizzare la stessa musica per l’intero anno e, di conseguenza, esigere da quest’ultimo il pagamento del relativo compenso annuale e delle connesse penali per il mancato tempestivo pagamento.
Semplice e lineare: un accertatore della Siae entra nel vostro bar il 15 gennaio e sente in sottofondo una canzone appartenente al repertorio tutelato dalla società, a questo punto, se non avete pagato quanto dovreste, sarebbe naturale che vi si chiedesse di pagare il compenso della licenza giornaliera che avreste dovuto richiedere alla Siae più la penale eventualmente dovuta; invece no, secondo le istruzioni dettate dalla Società ai suoi accertatori, questi ultimi possono presumere che voi continuerete a suonare la stessa musica per tutto l’anno e, conseguentemente, addebitarvi il corrispettivo annuale anziché quello giornaliero, oltre ad una salata penale del 30% anch’essa calcolata sul compenso annuale anziché su quello giornaliero. Il risultato è ovvio: anziché il compenso dovutole per l’utilizzo della musica per un giorno soltanto, la Siae incassa quello dovutole per un anno intero.
Listino prezzi Siae alla mano, questo significa che anziché incassare il 2% del compenso annuale – come previsto nelle tabelle – la Siae incassa il 100% ovvero il 98% in più di quanto dovrebbe esserle dovuto. E’ un fiume di denaro con tanti zeri che affluisce nella casse della società indebitamente, facendo leva, esclusivamente, sull’autorità che la Legge attribuisce alla Società italiana autori ed editori in sede di incasso dei diritti d’autore. Esattamente come se il famoso ausiliario del traffico ci chiedesse di pagare il parcheggio per un anno intero, pur avendo accertato, semplicemente, che non lo abbiamo pagato per una sola ora.
Nelle scorse settimane, a seguito della denuncia, da queste stesse colonne, di ulteriori gravi irregolarità da parte degli accertatori ed ispettori Siae sempre in sede di incasso dei diritti d’autore, il Direttore Generale della società scrisse che si trattava di casi isolati nei confronti dei quali si sarebbe prontamente agito e, ad onor del vero, si affrettò poi ad indirizzare all’intera rete una circolare nella quale richiamava tutti all’ordine.
Questa volta, però, è diverso perché a suggerire alla rete dei mandatari ed accertatori di fare i “furbetti” nell’incasso dei diritti d’autore è direttamente il quartier generale della società con una decina di pagine di istruzioni difficilmente equivocabili. E le astuzie, furberie e trucchetti che la Società suggerisce alla sua rete per rendere più redditizia l’attività di raccolta dei diritti d’autore in tutta Italia non finiscono qui.
Quella appena raccontata – che frutta alla Siae milioni di euro, probabilmente non dovutole, in più, ogni anno – tuttavia è tanto grave da richiedere l’immediato intervento delle Istituzioni cui la Legge affida la vigilanza sulla Società italiana autori ed editori perché è inaccettabile che, nel nome della legge e della Repubblica italiana, un ente pubblico affondi le mani nelle tasche di artigiani e piccoli imprenditori italiani, esigendo somme che, in realtà, non gli competono o, almeno, in relazione alle quali non c’è – né può esservi – alcuna prova gli competano. Chi, legittimamente, chiede rispetto per gli altrui diritti d’autore dovrebbe dare il buon esempio ed improntare la propria condotta a regole, prima che giuridicamente, eticamente e moralmente irreprensibili.
Non ci si può fidare di un controllore di Stato che arrotonda i propri conti con trucchi e furberie da mercato delle vacche chiedendo ad artigiani, commercianti ed imprenditori di pagare esosi compensi annuali solo perché hanno acceso la radio per una manciata di ore, in un giorno di festa.
Nota di trasparenza: i fatti esposti nel post sono basati sulla semplice lettura delle istruzioni impartite dalla Siae ai propri accertatori e su numerosi atti di constatazione di presunta violazione e sono, come tali, obiettivi. A fugare ogni dubbio e prevenire ogni contestazione, chiarisco, tuttavia, che assisto professionalmente una società che opera sul medesimo mercato nel quale opera la Siae e che, pertanto, nonostante ogni sforzo, qualche accento potrebbe risultare influenzato da tale circostanza.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente replica
Le Feste natalizie si sono serenamente concluse, così come l’anno trascorso: lasciano ricordi piacevoli e meno graditi ma l’auspicio che il nuovo anno sia più propizio. Questo pensiero ci anima nel momento in cui la ripresa delle nostre attività ha raggiunto ormai il culmine nel corso dell’attuale mese di gennaio 2015. Tutti noi avevamo lasciato le polemiche di Scorza ai primi di dicembre, se non ricordo male, e, a dire il vero, ci guardavamo tutti, in questi giorni, con un leggero velo di preoccupazione: perché il Nostro ancora tace? tutto bene? – ci si chiedeva tra noi – la salute? la professione? il futuro da costruire? Giunge ora a rassicurarci l’ennesima divagazione, la quale ci rivela che Scorza ha dedicato queste ultime settimane a raccogliere le forze onde, evidentemente, proseguire nella sua attività saprofitica di “procurato allarme” su questioni del tutto inesistenti ma che riguardano evidentemente un soggetto come la Siae che è comodo attaccare, perché “ci viene a chiedere soldi” e “tanto tutti ne parlano male”. E giù, quindi, gli aggettivi, i superlativi, le iperbole, i paragoni concettualmente verosimili ma non veri e la consueta nota di trasparenza che ai più avveduti comunica la realtà dei fatti.
Per quel che riguarda il merito della questione sollevata (nei cui dettagli rinuncio ad entrare per non cadere nel solito tranello del provocatore, che poi rifinirà per lungo tempo su ogni tipo di risposta), ancora una volta il consueto Scorza va alla ricerca spasmodica di temi, per continuare a lavorare con i suoi clienti. Per far questo sceglie di entrare, ancora una volta, e con il consueto livore, in un’operazione mentale ormai trita e ritrita, quella di paragonare il lavoro della Siae a quello di un esattore fiscale, di un applicatore di contravvenzioni, del meccanico e stolto richiedente di “un fiorino!”, dimentico che la missione della Siae è quella di dare la massima tutela economica consentita dall’ordinamento ad un particolare tipo di lavoratore che è l’autore, ed ogni parallelo con una bieca esattoria di tipo fiscale – è noto ormai anche ai meno avveduti – è soltanto un errore concettuale che da parte di molti detrattori viene sempre più raramente, e sempre in malo modo, esibito.
Caro Scorza, l’anno nuovo è ormai iniziato, facciamo buoni propositi: la prego di scegliere nuovi temi, nuovi argomenti e magari anche nuovi clienti.
di Gaetano Blandini, Direttore Generale Siae

venerdì 16 gennaio 2015

Viaggio della Memoria:“Da scuola italiana forte impegno per non dimenticare”


Il 18 e il 19 gennaio il Ministro Giannini ad Auschwitz
con 200 studenti per il Viaggio della Memoria
“Da scuola italiana forte impegno per non dimenticare”
Una consuetudine che si rinnova e che quest’anno coincide con il settantesimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau. Torna il Viaggio della Memoria organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane.
Il 18 e 19 gennaio, il Ministro Stefania Giannini volerà in Polonia con 200 ragazzi delle scuole superiori che si sono distinti per le loro attività sul tema della Shoah. Al viaggio prenderanno parte il presidente dell’Ucei Renzo Gattegna, il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana e rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano e il professorGiovanni Maria Flick, presidente onorario del Museo della Shoah di Roma, già presidente della Corte Costituzionale.Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissuti al campo di sterminio, ancora una volta metteranno la loro testimonianza a disposizione degli studenti italiani.
“Duecento ragazzi - sottolinea il Ministro Giannini - potranno ascoltare dalla voce dei sopravvissuti il racconto di una pagina della nostra storia recente che non dobbiamo e non possiamo dimenticare, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo oggi a livello internazionale. A Sami Modiano e alle sorelle Bucci rivolgo un forte ringraziamento per l’importante opera di testimonianza che svolgono ogni anno, riportando le vicende di cui sono stati protagonisti ai nostri ragazzi. Il Miur e la scuola italiana - prosegue il Ministro - sono fortemente impegnati nei percorsi di educazione alla Shoah per consentire agli studenti di raccogliere il testimone della memoria. E’ un nostro dovere nei confronti del passato e un diritto nei confronti del futuro”.
Il Viaggio
Domenica 18 gennaio, i 200 studenti che partecipano al Viaggio della Memoria visiteranno il ghetto nazista di Cracovia accompagnati dai ricercatori della Fondazione Museo della Shoah. Nel pomeriggio, presso la sinagoga di Tempel, nel quartiere ebraico di Kazimierz, sarà rinnovato il Protocollo d’Intesa tra Miur e Ucei, promosso sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, che prevede, fra l’altro la diffusione di progetti educativi e di mostre itineranti, la partecipazione di genitori, insegnanti e studenti ai corsi di formazione sulla didattica della Shoah. Nella sinagoga di Tempel sarà anche firmata la circolare per le celebrazioni del Giorno della Memoria. Il giorno successivo, i ragazzi visiteranno il campo di sterminio Birkenau e il Museo di Auschwitz guidati da Marcello Pezzetti, storico specializzato nello studio della Shoah.