lunedì 31 maggio 2010

I detenuti del carcere Bollate riciclano i rifiuti elettronici

Scontare una pena in carcere non significa per forza di cose stare rinchiusi in una cella piccola e stretta. A Bollate, infatti, una quarantina di detenuti o ex detenuti, entro 18/24 mesi, avranno una possibilità di riscatto in più. E' quella prevista dal progetto "Raee" (acronimo di rifiuti apparecchiature ed elettroniche) presentato questa mattina dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi che, su delega del presidente Roberto Formigoni, ha illustrato i contenuti del Protocollo d'Intesa sottoscritto con il Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria e l'Amsa. Erano presenti anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, il provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano e il presidente Amsa, Sergio Galimberti.In pratica, Regione Lombardia finanzia con 2 milioni di euro la realizzazione del capannone dove i detenuti (a regime saranno circa 120) avranno la possibilità di lavorare al recupero di tali apparecchiature. L'Amsa da parte sua finanzia il progetto con 800mila euro e si occuperà della gestione delle parti "importanti" recuperate e dell'attività di formazione.
"Finanziamo questo progetto - ha detto Raimondi - riconoscendone la funzione sociale e ambientale che lo caratterizza. Regione Lombardia, che tra l'altro ha una propria legge a favore del reinserimento lavorativo, riconosce la preziosità dell'attività che svolgeranno queste persone". L'Unione europea prevede uno smaltimento annuo pro capite di tali rifiuti di circa 4 kg, numeri che saranno raggiunti più facilmente anche grazie a questo intervento. "E' il primo caso in Italia - ha sottolineato Raimondi - e forse anche in Europa e per questo ne siamo ancora più orgogliosi. Inoltre questo è un trattamento che richiede competenze non indifferenti, chi le acquisirà sarà, dunque anche facilitato nel trovare un impiego una volta scontata la pena".
I rifiuti elettronici derivano dalla dismissione di attrezzature di comune uso, sia in ambito domestico che professionale, come personal computer, cellulari ed elettrodomestici che, se non opportunamente trattati, possono essere molto pericolosi per l´ambiente a causa delle sostanze che contengono, quali mercurio e piombo. Gli stessi rifiuti sono invece composti anche da materiali preziosi - quali ad esempio argento, oro, rame, nichel e platino - che costituiscono una risorsa se recuperati.L'iniziativa intende favorire un'alternativa più efficace, più economica e socialmente utile come integrazione ai tradizionali metodi di raccolta. L'esperienza di Bollate servirà, inoltre, a valutare l'opportunità di estendere l'attività di agevolazione della raccolta e recupero ad ulteriori tipi di rifiuti, nonché la possibilità di replicarne l'efficacia in altri istituiti penitenziari della Lombardia. "Questa esperienza progettuale - ha concluso Raimondi - rappresenta dunque un'importante opportunità di reinserimento sociale, coniugata a un'occasione concreta di tutela dell'ambiente nel rispetto delle logiche di welfare sociale della politica regionale lombarda, e conferma il primato della Lombardia come Regione più 'riciclona' in Italia".
(Lombardia Notizie 31 maggio 2010 Ln - Milano))

martedì 25 maggio 2010

A Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni attribuzione, a titolo non oneroso parte del demanio pubblico


Il federalismo demaniale ridisegna la mappa del territorio


Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 20 maggio 2010, ha approvato (su proposta dei Ministri Tremonti, Bossi, Calderoli, Fitto e Ronchi)

Il Governo raggiunge un'altra tappa verso il federalismo:il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 20 maggio 2010, ha approvato il primo decreto legislativo di attuazione della legge sul federalismo fiscale.
Il decreto, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, individua e attribuisce, a titolo non oneroso, a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni parte del demanio pubblico. Divieto di alienazione per gli enti locali con le finanze in dissesto.

lunedì 10 maggio 2010

« Pro-memoria per i nuovi assessori-ministri regionali dell' Istruzione»


IUniScuoLa:«IL Ministero della Pubblica Istruzione,gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e le Direzioni degli Istituti Scolastici non possono continuare a ignorare le legittime aspettative dei diversamente abili»

Dossier del 7 maggio 2010

Criteri e modalità per la ripartizione delle disponibilità del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili
È stato pubblicato nella GU n. 104 del 6 maggio 2010 il decreto che definisce i criteri e le modalità per la ripartizione fra le regioni e le province autonome delle disponibilità del “Fondo per il diritto al lavoro dei disabili”, istituito dall'art. 13, comma 4, della legge 12 marzo 1999, n. 68.
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Documenti
DECRETO 4 febbraio 2010
Criteri e modalità per la ripartizione delle disponibilità del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili. (10A05184)
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Legge 3 marzo 2009, n. 18
"Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita', con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilita"
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Legge 9 gennaio 2004, n. 4
"Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 13 del 17 gennaio 2004
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Diritto al lavoro dei disabili, prospetto informativo
Entro il 31 gennaio 2009 i datori di lavoro pubblici e privati che occupano almeno quindici dipendenti, soggetti alle norme sul collocamento dei disabili, devono inviare, obbligatoriamente in via telematica, un prospetto informativo riguardo alla loro situazione occupazionale, con dati aggiornati al 31 dicembre dell’anno precedente.
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Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità
Il 3 dicembre si celebra la “Giornata internazionale delle persone con disabilità”, che ha lo scopo di promuovere la diffusione dei temi della disabilità, di mobilitare il maggior sostegno possibile per la dignità, i diritti e il benessere delle persone disabili, e di accrescere la consapevolezza dei vantaggi che possono derivare dall’integrazione delle disabilità in ogni aspetto della vita sociale, come stabilito dal “Programma di azione mondiale per le persone disabili”, adottato nel 1982 dall’Assemblea generale dell’ONU.
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Trasporto aereo, diritti dei passeggeri disabili
Le persone disabili o con mobilità ridotta devono poter viaggiare in aereo usufruendo, come tutti gli altri cittadini, dei diritti alla libera circolazione, alla libertà di scelta e alla non discriminazione. Questo il principio cui si ispira il Regolamento (CE) n. 1107/2006, relativo ai diritti dei disabili nel trasporto aereo, per la cui violazione il decreto legislativo 24/2009, in vigore dall’8 aprile 2009, prevede una specifica disciplina sanzionatoria.
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Agevolazioni fiscali per i disabili
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili.
In base all’attuale normativa, le principale agevolazioni riguardano:
Figli a carico
Veicoli
Sussidi tecnici e informatici
Spese sanitarie
Assistenza personale
Abbattimento barriere architettoniche
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Fonte
Governo Italiano - Presidenza del consiglo dei Ministri

sabato 1 maggio 2010

.La Lombardia è pronta per una nuova legge sull’autonomia

DIBATTITO SCUOLA/di Eugenio Gotti Link Il sussidiario

Rispondo volentieri alle domande poste nell’ultimo intervento da Marco Campione, il quale però mi attribuisce meriti che con tutta evidenza non ho e non potrei avere. Le politiche scolastiche di Regione Lombardia sono merito e responsabilità della Regione stessa e non di chi, come il sottoscritto, contribuisce alla loro attuazione con un mero supporto tecnico esterno.
Resto quindi sul un piano tecnico nel rispondere alle ultime considerazioni di Campione, che considero significative per molti temi: il dibattito sulla parità scolastica, l’autonomia delle scuole, il ruolo della “istruzione e formazione professionale” nel sistema educativo.

Iniziamo a riportare la proposta del presidente Formigoni dell’albo regionale dei docenti nel suo contesto esatto, che non è quello della discriminazione dei docenti meridionali - la residenza non è infatti condizione per l’iscrizione all’albo - ma quello della piena autonomia scolastica. Come ha ben evidenziato l’articolo di Cominelli, l’albo, a differenza delle graduatorie, porta con sé la conseguenza che siano le scuole a scegliere i docenti. L’accento quindi è da porre sulla parola “albo” e non sulla parola “regionale”.
Sono anni che la Lombardia, in buona compagnia di diverse realtà di ricerca e di rappresentanza professionale, chiede di giungere ad una reale autonomia della scuola statale, perché essa possa configurarsi come comunità professionale con caratteristiche di impresa culturale.
In questa prospettiva la selezione diretta, la titolarità giuridica ed economica del rapporto di lavoro del personale sono aspetti imprescindibili dell’autonomia, così come lo è la piena gestione economica di tutto il bilancio.

Il finanziamento di tale scuola autonoma sarebbe commisurato innanzitutto in rapporto al numero di studenti, al tipo di scuola e alla sua collocazione. Il reclutamento avverrebbe tramite concorso, come d’altronde già oggi avviene per le autonomie locali.
Per raggiungere questi obiettivi una legge regionale è palesemente insufficiente. Vi è in effetti nel Capo III della legge regionale 19 del 6 agosto 2007 la previsione di conferire piena autonomia alla scuola, ma essa si attiverebbe esclusivamente nel caso di trasferimento alla Regione delle istituzioni scolastiche autonome “ai sensi di accordi nazionali per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica al Titolo V della Costituzione”.
A tutt’oggi è quindi necessaria una legge nazionale che modifichi il regolamento dell’autonomia scolastica, lo stato giuridico degli insegnanti, le modalità di reclutamento
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